SANTA SEVERA
(convegno di poeti)
Sequenze d'ore inconsuete e binari.
Le nocche della vecchia attorte
su trecce polverose di giochi,
lo sguardo del maschio crucciato,
rimbalzano con echi di ricordo
sui dorsi di lucertola emergenti dal mare
lucidi e immoti nella meridiana.
Smemorizzando l'ora delle tavole bianche
dove loquaci brindano compagni occasionali
incespico, negli occhi ventilati capelli
selezionando scorie
impigliata in aculei tarmoliti.
La vocetta lontana che pretende conchiglie
e un desiderio nuovo
che con l'onda si sfrangia
in fili di perline.
Entro l'albergo verbi di tardive speranze
sopra labbra increspate
e rughe fitte alternate a pensieri.
Assaporano spicchi di futuro
spruzzati di parole,
bevono in occhi giovani
timido un forse.
Scandisce ai vetri la bufera i versi
con battiti di cuore.
Restano spiagge
per chi sa a piedi camminare ancora
e fiamme di candele alla finestra
tremanti nella sera.
Addio.
Ritorno proponendo saluti sventolati
con la voce roca di sale
timorosa che mi freni il timore.