L'ODORE DELLA GUERRA

Il rifugio scavato
sotto terra in giardino
aveva piccole panche piallate
con i nodi del legno aperti.
Ci passava il mio dito sottile
che a volte restava incastrato.

L'acre odore di legno
e di terra ferita
stillante umidità
e umori di radici
del nespolo e del fico
tutta mi avvolgeva.
Come il nero mantello del littorio
che mamma drappeggiava
sulla mia camicia lunga.

Restavamo là dentro con papà,
tre malli in una noce,
finché i bengala in grappoli
pendenti dalla vigna della notte
si spegnevano al suono
dell'allarme cessato.

Il papà mi prendeva tra le braccia
perché non sporcassi i piedini
e "stai attenta alla testa" mi diceva.
Uscivamo carponi
dallo stretto pertugio,
povere talpe nere,
con l'unica ricchezza dell'amore.

Alberta Rossana Bianchi

"Cartolina dai Balcani" opera di Simone Romani
L'acre odore di legno
e di terra ferita ...

"Cartolina dai Balcani"
opera di Simone Romani