L'IMPRONTA DELL'INDICE
Aspetto nel silenzio dell'afa
interrotto da scoppi di motori
una qualche sorpresa,
che sia intensa come il frinire
dell'amica cicala;
rossa d'oppiacei petali
e i barbagli dorati delle messi
lampeggi sullo specchio dei vetri
dove niente si muove
fuorché la mosca
che stizzisce il lapis.
Aspetto come sempre
un po' scorata, illusa
che un ricordo oltrepassi i gradini
opalescenti
o scuota la cornetta
che indolente smaltisce pasti pesanti
conditi con le cifre dell'iter mio
e i dinieghi del cliente taccagno.
Dalle cornici,
un'anima che fu mio padre
osserva triste Massarosa sbiadire
negli olii disseccati
dove il tempo ogni giorno
lascia un'impronta
a indicare qui e là
dove fummo felici
e dove l'estate rise sul fieno.