IL MULINO
Sotto la "Madonnina" c'era un prato,
scosceso, vasto,
dove le capriole erano d'uso
a primavera, tra le margherite.
Appoggiata la testa sull'erbetta,
le gambe in aria
ricevevo la spinta
dalla lieve pendenza del terreno
e così rotolavo sino in fondo
a un lieve rialzo
denso d'ombra e nocciòli
che separava il prato dal fossato.
Il babbo intanto
apriva l'ombrellone di tela coloniale,
sistemava le gambe al cavalletto
e sceglieva il gessetto o il carboncino.
Dopo un po' sulla tela
compariva il mulino.
E mentre dai tubetti
uscivan l'erba e il cielo
e l'acqua e il sole
io raccoglievo sulle sponde del fossato
le viole.